martedì 7 gennaio 2014

Dopo i meetup del ponente anche Floris si scaglia contro i rincari autostradali

Da Savona news: "I rincari non sono automatici, ma approvati: se aumenta il costo dell’autostrada, aumenta anche quello del trasporto, con ricadute sul turismo, in un momento di grave crisi economica" “Autofiori : nel 2012 22 milioni di utili......evitare aumenti si poteva e si può”, chiaro e diretto il messaggio del sindaco di Andora Franco Floris. Negli scorsi giorni, da più parti, si erano sollevate polemiche, con il meet up di Andora in testa che, a causa appunto degli aumenti, invocava le dimissioni di Angelo Vaccarezza da vicepresidente di Autofiori, al presidente della Provincia che difendeva il suo e l’operato del Cda sottolineando come i rincari fossero decisi dal Governo centrale. Ma da Andora si alza un’altra forte voce contro i rincari, quella appunto di Floris, che oltre ad essere il primo cittadino della cittadina rivierasca è anche il presidente della Commissione Nazionale Finanze locali dell’Anci: “L’Autostrada dei Fiori è già una delle più care d’Italia, sottolinea Floris, soprattutto nell’estremo Ponente. La nostra zona non ha una copertura ferroviaria adeguata: il famoso raddoppio ferroviario tra Andora, Imperia e San Lorenzo al Mare non si è ancora concretizzato e per ora esiste solo un binario unico, che non è in grado di rispondere alle esigenze economiche e culturali. Chi decide di trascorrere le vacanze in Riviera, arriva da Milano, Spagna o Francia non trova una risposta adeguata nella ferrovia”. “L’Aurelia bis, prosegue Floris, è divisa in tanti piccoli pezzi, non esiste soluzione di continuità. L’unico modo per raggiungere quindi la Riviera rimane l’autostrada, che già fornisce una risposta parziale nel weekend di superaffollamento”. “Fermo restando che gli aumenti dell’Autofiori derivano da una convenzione con il sistema centrale, spiega Floris, questo non toglie la responsabilità del CdA, dato che l’azienda ha avuto un utile di 22 milioni di euro. Visto che gli aumenti non sono automatici, ma vengono approvati, il Consiglio poteva scegliere in piena autonomia di non attuare i rincari”. “Si poteva scegliere di ridistribuire parzialmente i dividendi, senza chiedere aumenti ai cittadini che sono già stressati dai problemi economici, venire insomma incontro all’economia locale. Si tratta di una questione morale che ha importanti ricadute sul territorio. Se aumenta il costo dell’autostrada, aumenta anche quello del trasporto, in un momento dove il paese è attraversato da una profonda crisi economica ed i giovani faticano a trovare lavoro. Con conseguenti ricadute sul turismo, già profondamente in crisi”, conclude Floris.

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