martedì 14 gennaio 2014

Discussione in regione su la raccolta differenziata

Oggi in Consiglio regionale, sul tema rifiuti e raccolta differenziata, Roberto Bagnasco (Fi) con un’interrogazione sottoscritta anche da Marco Melgrati, Matteo Rosso, Marco Scajola, Luigi Morgillo, Roberta Gasco (Fi) e Alessio Saso, Gino Garibaldi e Franco Rocca (Ncd), Aldo Siri e Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente), Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo (Lega Nord Liguria Padania) ha affrontato la questione relativa alla raccolta differenziata. Bagnasco ha evidenziato che la Liguria non è ancora allineata con gli obiettivi fissati dalla normativa che in base al decreto legislativo 152 del 2006 fissa il limite minimo al 65 per cento. “Di fatto – ha detto Bagnasco- nel 2012 si è raggiunto un livello stimato di circa il 35 per cento. Fra il 2006 ed il 2011 nessuno dei 235 Comuni liguri, fatta eccezione per poche unità, ha raggiunto le percentuali di raccolta differenziata stabilite dalla legge. La deliberazione della giunta regionale ligure del 21 luglio 2013 certifica che anche nel 2012 dei 235 comuni liguri solo 5 (Arnasco, Noli, Pietra Ligure, Vendone e Villanova d’Albenga) hanno raggiunto l’obiettivo del 65 per cento. Bagnasco ha quindi chiesto alla giunta “quali azioni concrete siano state intraprese dalla Regione Liguria, a seguito dell’approvazione all’unanimità in Consiglio dell’ordine del giorno, per modificare le percentuali di raccolta differenziata o prorogare i termini per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa e per non configurare il danno erariale per i Comuni che abbiano dimostrato di aver migliorato costantemente le percentuali di raccolta differenziata a partire dal 2006”. Bagnasco ha chiesto, inoltre, se sia stata predisposta una proposta di legge per favorire una politica a livello regionale che consenta di gestire efficacemente il sistema di raccolta differenziata e se sia stata attivata anche una procedura di accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Liguria ed enti locali per consentire una deroga rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa nazionale sulla base di motivazioni di carattere tecnico, ambientale ed economico. Per la giunta ha risposto l’assessore all’ambiente Renata Briano affermando: “La giunta ha licenziato un apposito piano che avrà un suo iter nei prossimi sei mesi coinvolgendo appieno il Consiglio regionale. Non rigettiamo l’obiettivo del 65% di differenziata ma prevediamo un percorso a step. Contemporaneamente ci siamo mossi a livello nazionale perché la normativa sia modificata visto che di fatto nessun capoluogo di provincia ha raggiunto l’obiettivo. Capofila di questa azione è la regione Piemonte. Vogliamo obiettivi ambiziosi ma realistici. E questo anche perché noi abbiamo una difficoltà in più rispetto ad altri territori: gli alti movimenti turistici che portano alcuni mesi all’anno alla moltiplicazione dei residenti e quindi dei rifiuti prodotti. Per questo chiediamo una modifica del quadro normativo sulla base delle oggettive situazioni territoriali. I criteri e i limiti fissati dall’Ue erano più restrittivi per l’Italia e una proposta del ministero è all’attenzione del parlamento per modificare la normativa nazionale”. Roberto Bagnasco si è detto “assolutamente insoddisfatto” della risposta. “Siamo pronti a fare tutto il possibile, ma visti ritardi accumulati, raggiungere oggi l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata è utopistico e anche un recupero rappresenta un problema di non facile soluzione. Occorre lavorare insieme, maggioranza e opposizione, per evitare che si determino le condizioni per una sanzione generalizzata per inadempienza. Chiedo di essere tenuto informato delle iniziative man mano che la Regione le prenderà”.

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